"[...]31/10 Venerdì: Appena sveglio trovo un SMS, è Francesca: “le lezioni in Duomo si terranno ugualmente o la pioggia è un sabotaggio del governo?”. Non ci voleva... ...schizzo a consegnare il piano di studi e poi mi precipito in Galleria: si era stabilito che le lezioni in caso di pioggia si sarebbero fatte lì. Dopo tanto girare riesco a trovare Carlotta “Si si, è tutto a posto, scegliete pure voi se andare in Loggia dei Mercanti o in Galleria”. Tiro un sospiro di sollievo: le lezioni della Statale le organizza lei, ma sono ansiogeno e davanti al fatto che l'elenco lezioni non fosse ancora stato aggiornato con il nome del nostro professore nemmeno le sue precedenti rassicurazioni mi lasciavano del tutto tranquillo. Mentre aspetto gli altri mi rendo conto che gli effetti della pioggia sono pesanti: ricevo una marea di messaggi e chiamate di gente che non viene perché congelata, gente che non sa dove trovarci, e quant'altro. Cerco di starci dietro il più possibile finché le facce note non riescono a riunirsi. Il professore è in galleria, e ci incamminiamo. Le telecamere della più importante emittente privata tedesca filmano il nostro arrivo, ed io ed Elena veniamo intervistati; se si considera che la più importante emittente privata nostrana invece del movimento se ne sbatte il più possibile la cosa è abbastanza buffa.. ma questa è l'Italia! La lezione è un successo: “Storia di quelli che non hanno fatto il sessantotto”. E' un ritratto di una generazione - quella della maggior parte dei nostri genitori – che sembra appassionare tutti. Appassiona gli studenti della Cattolica, accorso in buon numero nonostante le intemperie, appassiona studenti della Statale li di passaggio, appassiona soprattutto, e questa è la cosa più bella, un gran numero di passanti sulla quarantina o più, che forse in quelle parole si riconoscono, e, forse, attraverso quelle parole che gli accendono lo sguardo riescono finalmente a riconoscere anche noi, a capire la nostra voglia di decidere del nostro futuro, la nostra determinazione nel non subire semplicemente questo paese.[...]"
P.F
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